Pubblicisti
15/02/2016
L'Ordine dei Giornalisti è entrato a pieno titolo nella formazione delle professioni vigilate
Maurizio D'Errico e' stato il piu' esplicito. " Dobbiamo imparare a rispettarci partendo dall'assunto che qualche spot politico non puo' stravolgere un intero ordinamento ordinistico, peculiarita' positiva del nostro Paese", ha detto il Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato.
Il primo Convegno nazionale del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi professionali sulla formazione continua "Identita', qualita' e tutela del cittadino " svoltosi il 3 febbraio nella sala congressi della Residenza di Ripetta a Roma, ha ribadito il contributo che le professioni danno per il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione come ha dimostrato Giuseppe Roma, senior advisor del Censis.
Aspetto colto dal Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri che, di fronte all'annuncio all'unisono degli Ordini vigilati di voler firmare in tempi brevi un protocollo per il riconoscimento reciproco delle eccellenze formative e dei relativi crediti, ha ventilato un passo ulteriore verso un possibile Regolamento ministeriale interdisciplinare.
"Porte sempre aperte ai giornalisti professionisti e pubblicisti " ha dichiarato in risposta alle preoccupazioni espresse dal Presidente del Cnog Enzo Iacopino su un minacciato, imminente stravolgimento della legge voluta da Guido Gonella e approvata un altro 3 febbraio, nel 1963.
Per la modifica della Legge, da tempo il nostro Ordine ha presentato una proposta di riforma che tiene conto dei cambiamenti epocali intervenuti nella nostra professione, preservando l'autogestione della categoria e approvando nei giorni scorsi, in un'ottica di trasparenza e di semplificazione, un "Testo unico dei doveri del giornalista ".
In precedenza, intervenendo ai lavori del convegno insieme ai rappresentanti di avvocati, commercialisti,consulenti del lavoro, notai e dell'area sanitaria,il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Pier Luigi Bertello aveva illustrato i dati relativi ai primi due anni di risposta dei giornalisti italiani all' obbligo della formazione permanente continua, sostanziati in 4.300 eventi in aula e 50 mila partecipanti ai corsi on line, quasi tutti gratuiti se si esclude una minima quota relativa agli enti terzi riconosciuti dal Ministero.
Mentre il coordinatore dei lavori, Giorgio Sganga,ha affermato che gli Ordini sono gli autentici intermediari della fede pubblica, la Presidente del Cup Marina Calderone ha ricordato che solo una sinergia culturale di competenze condivise consentira' alle professioni vigilate di erogare servizi di qualita' nei confronti dei cittadini.
Nella fase organizzativa del Convegno un ruolo importante ha avuto il Consigliere nazionale Roberto Zalambani, responsabile nel Cts dei rapporti con gli altri Ordini professionali; ai lavori ha partecipato anche il Consigliere professionista Mario Rebeschini. Entrambi nella serata del 2 febbraio avevano incontrato, pur casualmente, il Ministro della Giustizia sen. Andrea Orlando.
dicembre 2024
EDITORIALE
di: Alberto Bortolotti
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