Economia
10/02/2017
Camera Di Commercio della Romagna. Il sistema imprenditoriale a Forlì-Cesena e Rimini
Forlì-Cesena e Rimini: (quasi) 100.000 localizzazioni di impresa, 12.400 società di capitale attive, 15.187 imprese femminili, 7.202 imprese straniere, 5.403 imprese giovanili e 140 start up innovative: questi i “numeri” a fine 2016 di una realtà imprenditoriale articolata, intraprendente e dinamica che occupa un posto di rilievo nel tessuto produttivo della nostra regione e del nostro paese.
Secondo le elaborazioni su dati Infocamere aggiornati al 31/12/2016 realizzate dalla Camera di commercio della Romagna - Forlì-Cesena e Rimini, il sistema imprenditoriale di riferimento della nuova Camera è costituito da 99.446 localizzazioni registrate (88.340 attive) di cui 82.224 imprese registrate (71.714 attive) ed è caratterizzato da un’imprenditorialità particolarmente diffusa: 98 imprese attive ogni 1.000 abitanti, rispetto a 92 registrate a livello regionale e 85 a livello nazionale.
Rispetto al totale delle imprese attive, 15.187 sono le imprese “femminili”, 7.202 quelle “straniere” e 5.403 quelle “giovanili”. 140 sono le “start up innovative” (ultimo dato disponibile al 30/1/2017) che operano principalmente nei servizi (85) e nell’industria/artigianato (30).
Si tratta di un sistema imprenditoriale che ha dimostrato negli ultimi anni di crisi, particolarmente profonda per il nostro Paese, una capacità di reazione forte e determinata e che sta facendo rilevare un progressivo rallentamento della diminuzione delle imprese attive.
La dinamica registrata a fine 2016 rispetto al 31/12/2015 evidenzia una variazione complessiva delle imprese attive in linea con quella media regionale (-0,7%).
Tra i settori di attività economica più significativi in termini di numerosità di imprese (la relativa incidenza è determinata al netto del settore agricolo), il commercio, che costituisce il 27,9% delle imprese attive, registra una flessione dello 0,6%. Significativa è ancora purtroppo la diminuzione delle imprese dell’edilizia (-1,8%), settore profondamente segnato anche da una crisi strutturale a livello nazionale, che rappresentano il 17,1% del totale. Segue per incidenza il settore “alloggio e ristorazione” (11,9% sul totale), con una diminuzione dello 0,7%. In calo del settore manifatturiero, che rappresenta il 10,1%, si attesta sull’1,6%. Le attività immobiliari, che rappresentano l’8,7% delle imprese, diminuiscono del 2% mentre restano stazionarie le “altre attività di servizi”.
Segnali positivi in termini di crescita provengono invece dai micro comparti per alcuni aspetti più innovativi: dalla fornitura di energia, ai servizi di noleggio, agenzie viaggio e supporto, all’istruzione, alla sanità e all’assistenza sociale, alle attività professionali, alle attività finanziarie e di assicurazione, ai servizi di informazione e comunicazione.
Le imprese del settore agricolo, comparto caratterizzato da dinamiche e specificità particolari, che rappresentano il 13,1%, sono diminuite dell’1,7%.
L’analisi per natura giuridica delle imprese attive evidenzia al 31/12/2016 nel sistema produttivo la presenza di 12.430 società di capitale, 17.229 società di persone, 40.418 ditte e 1.637 “altre forme”. Complessivamente, al netto del settore agricolo, le società di capitale costituiscono il 19,6% del totale, le società di persone il 25,1%, le ditte individuali il 52,9% e le “altre forme giuridiche il 2,5%.
In termini di numerosità, assumono particolare rilievo le imprese attive artigiane (21.944) e quelle cooperative (850).
Nel sistema imprenditoriale di riferimento della nuova Camera di Commercio, accanto a realtà imprenditoriali di rilievo internazionale, opera un numero elevato di piccole e medie imprese (il 93,6% delle imprese rientra nella classe dimensionale fino a 9 addetti) che svolgono un ruolo significativo nella creazione dei valori e della ricchezza.
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