Turismo
27/09/2016
In Alaska alla scoperta della natura incontaminata
Sorridenti, felici e con gli occhi incantati di chi ha visto quanto incantevole può essere la natura all’altro capo del mondo. Sono due amici poco più che ventenni, due che sembrano essersi incontrati anche per uno strano destino: quello dei loro nomi. Si chiamano infatti Niccolò Nardi e Niccolò Nardini, una quasi omonimia che spesso si trovano a gestire quasi fosse un gioco.
“Le aspettative per la partenza erano molto alte, soprattutto per il mondo naturale che ci aspettava. Quando parlavamo agli amici di questo viaggio i commenti erano sempre di meraviglia se non addirittura di invidia visto l’immaginario di cui gode l’Alaska ma noi eravamo comunque un po’ in ansia, vuoi per la lunghezza del viaggio, vuoi per le tante incognite che ci aspettavano.
Appena arrivati a Juneau restiamo colpiti dalla natura e dai fantastici contrasti di blu e verde. Al lodge di Gustavus, dove eravamo diretti, ci accoglie una signora con il grembiule da cucina che, con un grande sorriso, ci annuncia l’arrivo della cena. L’immobile sembra uscito da una fiaba, nessun check-in, niente serrature alle porte, nessun pericolo. Anche il cibo è fantastico, assolutamente lontano da ciò a cui siamo abituati ma ricco di pesce e verdure.
Il terzo giorno è prevista la giornata di pesca. A fare l’escursione siamo noi due e Steve, lo skipper, su una barca di circa 6 metri per 2. Steve ci lascia completamente libertà di movimento e noi seguiamo due stili diversi: uno con canna fissata alla barca e l’altro con modalità “Bam-Bam-Bam”, una tecnica particolare e specifica per la pesca all’halibut, un pesce molto comune in Alaska. E’ stata una giornata veramente emozionante e, in più, tramite un servizio speciale, abbiamo portato a casa il pescato e la sera del rientro in Italia abbiamo mangiato Halibut!
Non è facile descrivere poi quella che è stata l’osservazione delle balene, uno spettacolo che nessun filmato e nessun documentario riesce a trasmettere con la stessa emozione. Nessun rumore, solo questi giganti del mare che riemergono soffiando all’improvviso e che quasi mette paura ma anche fiducia in quella natura che, in Alaska è un vero e proprio uno stile di vita. A Glacier Bay abbiamo visto anche i famosi ghiacciai oltre a orche, foche, uccelli, lupi e alci bianche.
Il giorno dopo è dedicato…agli orsi! Ci viene raccomandato di non correre e di non urlare e un po’ di apprensione non manca. Ci addentriamo nella fitta vegetazione finché arriviamo a un’oasi consistente in una cascata di un fiume poco distante dallo sbocco in mare dove i salmoni, in grande quantità, risalgono la corrente, Un luogo abituale per gli orsi che catturano il pesce e lo mangiano immediatamente. Sembra tutto così surreale anche grazie al silenzio interrotto solo dal rumore dell’acqua.
Tutto il viaggio è stato a dir poco entusiasmante, ricco di esperienza ma non solo. La nuova ricchezza è verso quella natura che in Alaska è fantastica e dove le popolazioni vivono le loro giornate in buona sintonia gli uni con gli altri. Torneremmo? Certamente sì! Ci sono tante altre cose da vedere… “
novembre 2024
EDITORIALE
di: Alberto Bortolotti
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