Cultura e Spettacolo
02/12/2015
E’ tutta vita con Fabio Volo
Al Forum Monzani di Modena per incontrare lo scrittore bresciano
Per la rassegna “Incontri con l’autore” il pomeriggio di martedì 8 dicembre ha visto protagonista Fabio Volo, in un auditorium completamente esaurito ben prima dell’inizio della piacevole conversazione con l’autore, che ha spaziato dalla vita privata alla promozione del nuovo libro, E’ tutta vita.
Con largo anticipo un folto pubblico ha preso posto all’interno del Forum Monzani di Modena dimostrando ancora una volta il grande successo della rassegna “Incontri con l’autore”. Questo pomeriggio Pierluigi Senatore, giornalista che dirige la testata giornalistica del network radiofonico regionale Radio Bruno, ha avuto il piacere di intervistare Fabio Volo, impegnato nella promozione in giro per l’Italia della sua ultima fatica letteraria, E’ tutta vita.
La conversazione tra i due nasce piacevole e spontanea, Volo si diletta a intrattenere il pubblico con le sue doti dialettiche notevoli, oltre all’innata simpatia. La prima domanda riguarda la bufala della morte dell’autore, comparsa su qualche social network la settimana scorsa. Volo racconta al pubblico di non essere nuovo a questa disavventura, già qualche anno fa gli era successo ma allora, essendo single e più giovane, non aveva dato lo stesso peso che gli ha dato in questa occasione e il particolare che più lo ha colpito è stato il dispiacere provato pensando a chi sarebbe rimasto dopo la sua dipartita e al dolore che avrebbe provato.
Fabio comincia a parlare del suo nuovo libro e dei pensieri che lo hanno spinto a scriverlo. Come spesso gli capita ha sia preso spunto dalla sua vita personale che carpito e rubato informazioni dalla vita delle persone che lo circondano. Una coppia con la nascita di un figlio cambia. Vengono a mancare l’intimità e il tempo di parlarsi, oltre all’aspetto sessuale che passa in secondo piano. Si entra spesso in un tunnel dal quale è piuttosto complicato uscire senza dialogo a causa del poco sonno e della maggiore irritabilità. Nonostante questi elementi a sfavore Fabio ritiene che il suo sia un libro a favore della famiglia perché con un buon lavoro di squadra la coppia può superare le difficoltà del periodo iniziale dopo la nascita del bimbo.
Volo spazia e torna a parlare di sé spiegando che c’è un tempo per ogni cosa, da ragazzo non voleva essere adulto e ora da adulto non vorrebbe più tornare a fare il ragazzino. Da giovani c’è un momento in cui si può sperimentare, capire chi realmente si è, lui a 40 anni ha trovato nella relazione di coppia la strada da percorrere, anche se scherzosamente aggiunge che le relazioni sono sempre un salto nel buio ma lui ha finalmente avuto voglia di saltare! Nonostante tutto apprezza chi sceglie di rimanere single perché può essere una scelta di vita saggia e non dispregiativa come spesso si pensa.
Con questo libro Fabio vuole mostrare il cambio generazionale avvenuto tra la generazione di suo padre e la sua. Una volta il padre pensava al patrimonio, la madre al matrimonio. Ora che la donna si occupa di entrambi gli aspetti all’uomo tocca (e qui scoppia la risata generale..) entrare in sala parto.. e il più piacevole aspetto ludico del gioco insieme ai figli la sera al rientro dal lavoro. In questo libro l’aspetto autobiografico maggiore riguarda la resistenza al cambiamento che Fabio dimostra. Quando deve fare qualche cambiamento inizialmente risulta sempre reticente ma una volta fatto difficilmente torna indietro..altra risata dei presenti divertiti quando porta l’esempio di famiglia, dicendo che ci ha messo solo 30 anni a capirlo che in coppia si stava meglio!
Volo, imbeccato da Senatore, torna a parlare di sé raccontandosi come una persona curiosa, che ama viaggiare, leggere e guardare film per un continuo tentativo di sapere sempre più cose. Spesso gli intellettuali snobbano il suo lavoro perché non lo ritengono uno scrittore per via dello stile e delle tematiche ma Volo ribatte che all’estero non funziona così, viene premiato chi vende libri senza il trambusto che si crea in Italia. Fabio si definisce una persona fortunata ma ammette che ai figli non insegnerà il concetto di fortuna perché a suo dire diseducativo, bensì insisterà affinchè capiscano cosa desiderano fare nella vita perché se sai cosa vuoi insegui la tua strada e tutti gli avvenimenti che accadono nel percorso possono sembrare fortuna ma così non è. Ogni persona è un’opera d’arte e deve sapersi mettere in luce e cita Michelangelo e le sue sculture come esempio. Fabio vive svariati mesi l’anno all’estero e se da una parte sente la mancanza dell’Italia ammette che qui c’è una mentalità vecchia e non c’è rigenerazione, il mondo fuori è più veloce e più preparato.
Alla domanda di Senatore “Chi è Fabio Volo?” l’autore si mette a ridere e ripete più volte di non saperlo, poi semplicemente aggiunge che è un uomo che va in radio a lavorare e si diverte e cita una quartina di una poesia di Guido Gozzano che a suo dire lo rappresenta parecchio. Dice di essere una persona positiva e di essere contrario a chi afferma che se piove è un brutto giorno, poi torna a parlare della sua vita di coppia affermando che la convivenza metterebbe chiunque a dura prova, che non si deve essere insistenti e assillanti l’uno con l’altro, ammette che lo spazio e i tempi personali si riducono ma che ci sono cose normalissime come il figlio che fa cadere i piselli per terra che rendono bellissime le sue giornate. La famiglia è una cosa molto seria, lui da single era molto più leggero ma da quando ha una compagna e dei figli si è molto responsabilizzato.
E chiude l’intervista con una frase bellissima “Io ho deciso di amare qualcuno più di me stesso, ne avevo voglia e questo mi fa stare bene, anche se a volte può essere faticoso”.
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