Scienza
22/07/2013
Solare innovativo a concentrazione al via in Umbria
L’impianto è stato realizzato dalla Archimede Solar Energy assieme alla giapponese Chiyoda
Il solare a concentrazione continua il suo cammino di innovazione e sviluppo e sceglie il piccolo comune di Massa Martana in provincia di Perugia per proporre un nuovo tipo di centrale a energia solare.
L’impianto, inaugurato all’inizio di luglio 2013, rappresenta la prima centrale dimostrativa a concentrazione al mondo funzionante con sali fusi a 550 gradi e con tecnologia a specchi parabolici lineari.
Frutto di una collaborazione tra l’italiana Archimede Solar Energy, società del Gruppo Angelantoni, e la giapponese Chiyoda Corporation, presente da tempo a livello internazionale nel settore energetico, la centrale di Massa Martana ha lo scopo di dimostrare la sua intrinseca affidabilità al fine di promuoverne la diffusione.
La tecnologia innovativa con cui è stata realizzata ha infatti bisogno di essere provata affinché gli investitori possano avere la garanzia del suo corretto funzionamento per poter poi finanziare future costruzioni di centrali.
Ma come funziona la centrale? In un campo solare composto da specchi parabolici lineari la luce del sole viene concentrata su tubazioni poste sul fuoco della parabola. In queste tubazioni viene fatto circolare un fluido a base di sali fusi in grado di accumulare calore ad alta temperatura (550 gradi), calore che verrà poi utilizzato per produrre vapore e quindi energia elettrica in un impianto termoelettrico di tipo convenzionale.
Di produzione italiana la tecnologia più prettamente solare: i fasci tubieri e i particolari sali fusi che rappresentano la vera novità. Negli impianti solari a specchi attualmente in funzione viene usato come mezzo di trasferimento del calore un olio diatermico, in gran parte derivato dal petrolio. Quest’olio chimico, pur dimostrandosi idoneo allo scopo, presenta aspetti negativi non piccoli: è inquinante e, ad alta temperatura, è infiammabile. La centrale di Massa Martana funziona invece con sali fusi che, di fatto, sono dei fertilizzanti naturali e possono quindi essere stoccati senza alcun pericolo, non sono infiammabili e hanno un costo basso.
E’ questo il settore in cui l’italiana Archimede Solar Energy eccelle. L’azienda, oltre a produrre tubi ricevitori per tutti i fluidi utilizzati nelle grandi centrali solari termodinamiche oggi in esercizio, fabbrica, unico produttore al mondo grazie alla collaborazione con l’ENEA, tubi ricevitori per collettori a sali fusi. Attualmente la produzione si attesta sui 75.000 tubi all’anno, ma entro il 2014 si prevede che possa raddoppiare.
Almeno in riferimento a questo impianto, vengono smentiti i giudizi critici sulla collaborazione tra ricerca pubblica e industria. La tecnologia “made in Italy” sulle rinnovabili segna così un significativo passo in avanti.
novembre 2024
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