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Società

14/10/2013

Il grande papa Francesco ha benedetto Nicola e Follia

Lo sognavamo ma non ci abbiamo creduto fino al momento nel quale, prima di incontrare gli oltre 50 mila fedeli in piazza San Pietro per l’Udienza generale del mercoledì, papa Francesco, il 25 settembre scorso, prima di imboccare l’ Arco delle Campane per il “bagno“ di folla accorsa per rendergli omaggio, ha benedetto Nicola Zezza e l’asina Follia.


Costeggiando quando possibile la via Francigena tra campi e stradine, i due simboli di un’Italia pulita e sostenibile, sono stati visti partire dalla Torre degli Asinelli di Bologna il 25 giugno con il sostegno di Unaga e delle Arga dei territori attraversati (Emilia Romagna, Toscana e Lazio ) e hanno raggiunto Roma il 24 settembre, accolti dovunque dall’entusiasmo di gente semplice (ma anche sulla Braccianese da  Florinda Bolkan in versione ecologista).


Come avevano dormito tante volte all’adiaccio con il conforto di una tenda e di un sacco a pelo, così hanno fatto quella sera nei giardinetti davanti a Castel Sant’Angelo dove all’alba li hanno raggiunti il Segretario Generale dell’Unaga  Zalambani, i consiglieri nazionali dell’Ordine dei Giornalisti Cascella, Scarsi, Guidetti e Rebeschini, il giornalista della Presidenza del Consiglio dei Ministri Solinas, i rappresentanti di Argalam Ambrogi, Pomilio e Persia e tutti insieme, con Andrea, Valentina e altri amici dell’ Ente di Sviluppo Territoriale Ippoturistico, sono partiti   alla volta del Vaticano, raggiunto da via della Conciliazione tra la curiosità generale.


Superate torme di fedeli e raggiunta la Gendarmeria della Santa Sede, quasi d’incanto si sono aperti i cancelli per Follia e i suoi accompagnatori fino a quando gli incaricati del Prefetto della Casa Pontificia mons. Georg Ganswein e del reggente padre Leonardo Speranza hanno fatto sostare il gruppo all’imbocco dell’Arco delle Campane. Poi tutti sono stati indirizzati al Sagrato dell’udienza tranne Nicola e Follia.


“In questo momento abbiamo capito che il sogno stava per avverarsi – racconta ancora emozionato Roberto Zalambani – sono arrivati i fotografi ufficiali, tra i quali il collega dell’Osservatore Romano, che cortesemente, pur con alcuni vincoli precisi di utilizzo, ci ha fatto pervenire, attraverso Roberto Ambrogi di “Mediaquattro“, le foto allegate che parlano da sole e non hanno bisogno di commento “.


 

 

 

novembre 2024


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