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Andrea Guolo

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Emilio Bonavita

Agricoltura, il ministro Catania: "così l'Italia ha cambiato la nuova PAC"

Il titolare delle Politiche Agricole interviene al Consiglio nazionale della stampa specializzata Unaga, conferma lo slittamento di un anno dell'approvazione e il nuovo accordo sul greening. Presenti i vertici Fnsi

“Il negoziato per il rinnovo della Pac si sta avviando alla fase conclusiva.  Rivendico la correttezza di un trasferimento di budget dagli aiuti diretti ai fondi per lo sviluppo rurale”. Lo ha affermato il ministro per le Politiche agricole, Mario Catania, intervenendo sabato 9 marzo 2013 al Consiglio direttivo Unaga (Unione nazionale della stampa agroalimentare e ambientale, gruppo di specializzazione Fnsi), che si è tenuto a Roma presso la sede del Mipaaf. Il ministro ha illustrato ai giornalisti della stampa specializzata le principali modifiche in discussione a Bruxelles, sottolineando il ruolo attivo dell'Italia nella discussione e nella formulazione di proposte atte a rendere più efficaci le linee strategiche che caratterizzeranno l'agricoltura europea fino al 2020. “Credo”, ha affermato il ministro, “che la politica di aiuti diretti, considerati i costi che impone, non reggerà più. Dobbiamo imparare a usare bene la leva dello sviluppo rurale”.

 

Il ministero ha svolto un ruolo fondamentale nella formulazione delle proposte in discussione a Bruxelles presso i principali tavoli agricoli: la determinazione degli aiuti al settore, lo sviluppo rurale e la complessa questione del “greening”, sul quale si è arrivati a un accordo che esclude i piccoli appezzamenti (fino a 10 ettari), limita l'alternanza a due colture in quelli intermedi e ne impone tre alle grandi proprietà. “Stiamo definendo altri aspetti importanti della nuova Pac, dallo sviluppo rurale alla figura dell'agricoltore attivo. Ora possiamo affrontare serenamente la fase di negoziato a Bruxelles, cercando di non commettere errori, consapevoli che la parte più difficile potrebbe arrivare con l'applicazione della nuova Pac in sede nazionale, quando l'Italia dovrà applicare con il necessario buon senso tutte quelle misure facoltative contenute nella Politica agricola comunitaria”. Per quanto riguarda i tempi di approvazione, il ministro Catania ha confermato il probabile slittamento di un anno.

 

Il titolare del dicastero delle Politiche agricole ha sottolineato il ruolo strategico della stampa specializzata per l'informazione in un settore che torna al centro della scena economica e sociale. “Dobbiamo avviare”, ha dichiarato, “dei percorsi di rilancio, che partono dall'agricoltura e dal suo ruolo nel nuovo modello di sviluppo del nostro Paese. Tali percorsi potranno toccare in modo positivo la vostra professione, la cui importanza è nevralgica per la tenuta della democrazia in Italia”.

Ai lavori del Consiglio nazionale sono intervenuti il presidente Fnsi, Giovanni Rossi, e il segretario Franco Siddi, sottolineando lo stato di crisi dell'editoria e la “drammatica fase di transizione”, ha affermato Siddi, che colpisce l'intero sistema giornalistico italiano e che il sindacato intende comunque affrontare senza arretrare rispetto ai principi. “Il ruolo di Unaga”, ha affermato il neopresidente Fnsi, Giovanni Rossi, “è estremamente positivo e costituisce un esempio per altri gruppi di specializzazione, uno dei punti di eccellenza per il suo ruolo di aggregazione tra colleghi su specificità professionale”.

 

Il presidente Unaga, Mimmo Vita, esprime soddisfazione per l'intervento del ministro Catania e per il riconoscimento del suo dicastero al ruolo della stampa specializzata, concretizzato nella concessione dello spazio più prestigioso del ministero, la Sala Cavour, al Consiglio del gruppo di specializzazione Fnsi. “I temi sollevati dal ministro Catania” afferma Vita, “saranno determinanti per il futuro dell'agricoltura italiana ed europea. Come stampa specializzata, ci impegniamo a fare rete con istituzioni e associazioni attive nel settore affinché si possa riflettere sulle questioni agricoltura/ambiente e agricoltura/turismo rurale, determinanti per il futuro del settore primario e per la sopravvivenza delle aziende agricole italiane”.

Il Consiglio nazionale ha confermato lo svolgimento del Congresso nazionale elettivo a Bari nel prossimo autunno e l'impegno a ospitare gli stati generali dei giornalisti agroalimentari di tutto il mondo in Italia, in occasione di Expo 2015.