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TESTO DI Massimo Terracina |
Il 14 maggio 2021 il Gist, Gruppo italiano stampa turistica, ha approvato con ampia maggioranza le modifica statutarie all'ordine del giorno. Un passo importante, che con la modifica di due articoli ha sancito l’uscita del Gist dalla Federazione nazionale stampa italiana, il sindacato di categoria.
Non è stata una decisione a cuor leggero da parte del presidente e di 9/11 del cd.
«Abbiamo voluto preservare l’esistenza stessa della associazione nata libera nel 1991, a Milano - spiega Sabrina Talarico al terzo mandato - perché l’obbligo imposto dalla FNSI, cui il GIST aderì 5 anni dopo la nascita, di essere associati al Sindacato, per essere soci GIST, ci ha fatto perdere, solo nel 2021, 60 soci. Siamo attualmente 260 circa, e di questo passo, con questo obbligo, ci saremmo “spenti” in poco tempo».
La cosa non è andata bene alla FNSI che ha tentato in ogni modo di invalidare l’Assemblea, minacciando anche la richiesta di danni e commissariamento.
«Uno dei soci, che ha militato come sindacalista proprio nella FNSI - prosegue Talarico - ha evidenziato un decadimento etico dell’organo sindacale, replicando all’atteggiamento del delegato FNSI all’Assemblea, rimarcando il fatto che “il sindacato è di per sé una espressione politica e la politica si fa mediando le posizioni, non volendo imporre la propria volontà con minacce pervicaci”».
Un punto nodale dell’uscita sta nel fatto che il GIST non vieta, anzi al contrario invita, all’iscrizione al Sindacato i propri associati, ma non può permettersi la coercizione, pena l’estinzione numerica del Gruppo.
Infatti la comunicazione diramata a seguito della Assemblea, che solo un tribunale potrà invalidare, recita: “Ciascun socio del Gist è ovviamente libero di rimanere iscritto o iscriversi alla Fnsi, sindacato unico dei giornalisti, ma nel rispetto della storia e tradizione del Gruppo italiano stampa turistica, l’indipendenza di scelte e pensiero è la base della libera informazione”.
«La sede legale del Gist rimarrà a Milano, come nei 30 anni di storia, del gruppo di specializzazione, che da sempre rappresenta, e continuerà a rappresentare, il mondo del giornalismo turistico italiano, in tutte le sue declinazioni online e offline: redattori, freelance, addetti stampa, fotografi, autori di libri e guide - conclude Talarico - Mi auguro che la FNSI si limiti a prendere atto della volontà degli associati rispettando le volontà espresse, in nome di quella libertà democratica che anima il giornalismo serio».