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TESTO DI Roberto Zalambani |
Il 3 maggio 1959 si svolse a Roma, con la partecipazione di 200 giornalisti, l'Assemblea costitutiva dell'Ucsi. Il giorno successivo vennero eletti i membri del Consiglio direttivo che poi votarono le cariche sociali che risultarono così assegnate: presidente Raimondo Manzini, direttore de "L'Avvenire d'Italia" di Bologna, vice Presidenti mons. Aldo Gobbi direttore di " Verona fedele " e Enrico Lucatello, responsabile dell'Ufficio romano dei quotidiani cattolici (SIR), tesoriere Carlo Trabucco, già direttore del "Popolo Nuovo" di Torino e Segretario Luigi Conte, redattore dell'ANSA di Roma.
Nel corso dell'Assemblea costitutiva vennero presentati due documenti, il Manifesto e la Carta di Fondazione che enunciò le norme che stabilivano gli scopi e la struttura. Il manifesto si rivolgeva ai "giornalisti cattolici" e ai "cattolici giornalisti" perché finalmente si unissero "in un'unica schiera per rispondere all'appello all'unità del nuovo Papa Giovanni XXIII. Venne sottolineato come il lavoro della nostra Unione serva a valorizzare il contributo dei laici cattolici impegnati nella comunicazione "per accrescere nell'opinione pubblica la stima per il giornalismo quale strumento di verità , giustizia e fraternità ".
L'Assemblea del 3 maggio era frutto del lavoro preparatorio svolto dallo stesso Manzini insieme a padre Messineo della "Civiltà Cattolica", da don Gabriele Amorth dei Paolini, da Giovanni Fallani direttore del Centro Cattolico Stampa, da mons. Fausto Vallainc, Direttore del Servizio Informazioni per i settimanali diocesani, dal salesiano don Braido, da Domenico Volpi direttore de "Il Vittorioso" e da Lucatello e Conte già citati come componenti della prima Presidenza.
La seconda Assemblea nazionale dell'Ucsi si svolse a Milano alla Vigilia dell' inizio del Concilio Vaticano II il 3 e 4 febbraio 1962, confermando Raimondo Manzini alla Presidenza, con mons. Fausto Vallainc come consulente ecclesiastico, mons. Luigi Adrianopoli, Giuseppe Lazzati e padre Roberto Tucci quali vice Presidenti, Angiolo Silvio Ori Segretario e Giovanni Sangiorgi Tesoriere.
L'Ucsi entrò subito nel clima dell'"Inter Mirifica", il primo documento sugli strumenti della comunicazione sociale votato dal Concilio Ecumenico Vaticano II e che tanto premeva a Papa Giovanni. Era la parola scritta che veniva portata, anche sul piano pastorale, allo stesso alto livello della parola predicata. Non esistevano più alibi alla "disattenzione" degli operatori ora che i "mass media" avevano il loro documento conciliare.
Fu soprattutto grazie ai giornalisti dell'Avvenire d'Italia di Bologna (dove Manzini era direttore e Angiolo Silvio Ori capo redattore centrale alla nascita dell'Ucsi) che la nostra Unione iniziò a radicarsi nelle regioni. Parliamo del più importante giornale cattolico con 17 edizioni tra Emilia Romagna, Triveneto, Toscana e Marche che, alla fine della guerra, potè mantenere un nome che, anche nei momenti più bui, non si era piegato alla dittatura e brillava della luce del martirio di Odoardo Focherini, deportato e ucciso per aver salvato tanti ebrei dai lager nazisti.
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* Roberto Zalambani è entrato nell'Ucsi nel 1984, è stato componente di Giunta nazionale e per vent'anni segretario dell'Emilia Romagna; attualmente è consigliere regionale e revisore nazionale.