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TESTO DI

Andrea Guolo

Le scuole della Lombardia collegate in diretta streaming per assistere a "tutto quello che sto per dirvi è falso"

Tiziana Di Masi porta in scena all'Auditorium di Regione Lombardia il suo spettacolo di teatro civile dedicato a un problema sempre più urgente, per sensibilizzare gli studenti sui pericoli della contraffazione e sull'importanza dell'acquisto consapevole

Martedì 16 gennaio - dalle 10 - all’Auditorium Testori (piazza Città di Lombardia) è in programma “Le mille facce della contraffazione. Il web e le mafie del falso. Parliamone in classe”: una giornata di sensibilizzazione con gli studenti delle scuole lombarde organizzata da Regione Lombardia e Confcommercio Lombardia con INDICAM (l’Associazione a tutela della proprietà intellettuale)e in collaborazione con Confcommercio Milano, Federazione Moda Italia, Assorologi, Fenapro,con l’obiettivo di fare il punto sui traffici di merci false e sulle conseguenze per le imprese, gli Stati ed i cittadini.

Presenti nel panel di relatori di domani l’assessore all’Istruzione, Formazione e lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea; Mario Peserico, presidente di INDICAM e vicepresidente di Confcommercio Milano per legalità e sicurezza; Roberto Proietto, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia; Marco Bussetti, dirigente Ufficio Scolastico regionale per Lombardia-ambito territoriale di Milano e Angelo Parente, direttore tecnico capo del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Lombardia.

Dopo gli interventi gli studenti assisteranno alla pièce teatrale “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, con Tiziana Di Masi. Le scuole della Lombardia saranno collegate via streaming e potranno assistere allo spettacolo in diretta.

La filiera della contraffazione è molto attiva: in Italia il fatturato del mercato del contraffatto è stimato in 6 miliardi e 905 milioni di euro. Dato che mostra quanto il mercato del falso e i rischi ad esso connessi costituiscano un vero problema sociale.

Milano con l’area metropolitana è seconda solo a Roma a livello nazionale per entità delle operazioni di contrasto alla contraffazione con il 12,4% del totale dei sequestri compiuti in tutta Italia. Questo dato riflette anche la situazione regionale: Lazio e Lombardia si dividono il quasi 50% del totale dei sequestri effettuati (circa 4.080 sequestri in Lombardia e 3.619 nel Lazio nel 2015), mostrandosi come territori principali del mercato contraffatto in Italia (fonte: Censis, 2016).

Le stime OECD/EUIPO mostrano che sul totale merci scambiate nel mondo circa il 2.5% sia composto da merci false, per un valore annuo di 500 miliardi di dollari. Se si prende in considerazione la sola Europa invece, la percentuale è ancora più allarmante: ogni anno entrano merci false per un valore di 85 miliardi di euro, ben il 5% del totale dei beni entranti nello spazio comunitario.

Nonostante oggi la contraffazione sia finalmente considerata dalle istituzioni come un pericolo sociale ed economico, l‘emergenza è tutt’altro che finita.

“Per la gente comune – sostiene Tiziana Di Masi – la contraffazione continua a essere vista come un ‘male minore’ rispetto ai grandi mali della criminalità organizzata, ai grandi affari delle mafie. D’estate, poi, comprare oggetti contraffatti nelle spiagge diventa perfino un passatempo. In questo contesto sociale, è perfino inutile organizzare una lotta efficace a chi vende e, soprattutto, a chi gestisce i traffici e ne trae il vero profitto”.

“Dopo quattro anni, continuare con questo spettacolo è una sfida culturale nella certezza che siamo solo noi a poter cambiare la storia e il corso degli eventi. Inutile giustificare l’acquisto di prodotti falsi con la crisi, perché comprare ciò che è illegale ci rende complici di un’Italia che non ci piace, e che siamo sempre pronti a criticare. Citando Gandhi: dobbiamo essere noi il cambiamento che vogliamo vedere”.

 

 

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Dal debutto, avvenuto nel 2013 a Venezia, “TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO” ha girato tutte le regioni d’Italia tra teatri, piazze, convegni e perfino luoghi tipici di commercio dei prodotti falsi, come spiagge e mercati, con la sua chiave narrativa semplice, immediata, divertente ed efficace, per diffondere alcuni concetti chiave: la risposta all'economia illegale delle mafie, che gestiscono il business dei “falsi”, deve partire “dal basso”, tutelando attraverso il consumo consapevole quelle produzioni che creano ricchezza diffusa e lavoro regolare. È un messaggio che dalla società sale alla politica, affinché sia in grado di tutelare i consumatori approvando leggi che impongano informazioni corrette sui prodotti e che difendano, partendo dall'Europa, il nostro marchio più contraffatto: il made in Italy. Questo percorso è stato riconosciuto dal Parlamento italiano, che ha ospitato il 26 maggio 2015 una replica molto speciale presso la Camera dei Deputati.

Ideato e scritto dal giornalista Andrea Guolo, il progetto TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO semina cultura della legalità partendo dal confronto con un pubblico consapevole per trasmettere il senso del Made in Italy non solo nell’ottica economica o in termini di valorizzazione di brand, ma anche come scelta di campo per difendere il valore della comunità, la salute, la sicurezza dei consumatori, la legalità. Obiettivi condivisi da un gruppo sempre più vasto di soggetti istituzionali, a partire da coloro che hanno deciso di sostenerne la produzione: Regione del Veneto-Assessorato all’Agricoltura e Tutela del Consumatore, tavolo congiunto Sistema Moda Veneto (Confartigianato, Cna, Confindustria, Confesercenti e Confcommercio) e principali Associazioni dei consumatori del Veneto. A questi si sono aggiunti importanti patrocini nazionali e internazionali: Commissione Europea, Ministero dello Sviluppo Economico, Anci, Indicam, Agenzia delle Dogane, Ancc/Coop, Cgil, Cisl, Uil, Libera, Arci, Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano Dop, Confartigianato Imprese, Cna Federmoda, Confcommercio, Confesercenti, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Grana Padano Dop.