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TESTO E FOTO DI
Stefano Gruppuso
Orgoglio della Sicilia, l’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione, (ISMETT) di Palermo, ha festeggiato il 16 maggio i suoi 20 anni di vita inaugurando un ampliamento della sua struttura che sarà destinata alla chirurgia pediatrica addominale oltre a nuovi servizi per curare più pazienti.
Il giorno dell’inaugurazione dei nuovi spazi, da parte del mondo medico e della ricerca vi è stato uno snocciolarsi di cifre positive raggiunte nei vari ambiti medici e di ricerca biotecnologica da quando, nel 1997, nacque l’Istituto.
Lo sviluppo dell’ISMETT è stato costante nel tempo tanto che oggi, nel campo dei trapianti, è diventato punto di riferimento del bacino del Mediterraneo.
Diversi i premi e le attestazioni ricevute. Tra queste, la certificazione nel 2009 da parte della Joint Commission International (JCI), agenzia riconosciuta dall’OMS per la valutazione delle strutture sanitarie, e l’accreditamento ricevuto dal Ministero della Salute, nel 2014, quale Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), riconoscimento che viene concesso se sussistono eccellenza nel livello delle prestazioni sanitarie e nella ricerca, nonché economicità ed efficienza nell’organizzazione e qualità delle strutture. Inoltre, proprio quest’anno, il Politecnico di Milano ha assegnato all‘Istituto palermitano il premio Innovazione Digitale in Sanità per la realizzazione di un particolare brevetto connesso con la qualità delle cure.
Non si esagera se si afferma che l’ISMETT è il primo ospedale italiano dedicato interamente ai trapianti di tutti gli organi solidi, rene, fegato, cuore, polmone e pancreas.
I numeri parlano chiaro: dal primo trapianto di fegato in Sicilia (1999) sono stati effettuati oltre 1900 trapianti di cui 207 pediatrici e oltre 300 da donatore vivente, di fegato e rene. Anche i posti letto nel corso degli anni sono aumentati arrivando agli attuali 114 rispetto ai 20 posti di quando l’Istituto nacque.
I ricoveri, nel 2016, hanno superato i 2800. Di questi un terzo arriva in modalità d’urgenza mentre circa il 18 % viene trasferito da altri ospedali. Oggi si è di fatto arrestata l’emigrazione dei pazienti isolani verso altre regioni italiane, se non verso altri paesi. Si è d’altro canto verificata una sorta d’immigrazione di persone da altre regioni (4,5 %) e dall’estero (1,5 %). Quest’ultimi in prevalenza provenienti da paesi europei del Mediterraneo in seguito ad accordi specifici con nazioni di quest’area geografica.
Ma qual è stata la carta vincente di questa esperienza sanitaria di eccellenza nel settore dei trapianti? Indubbiamente l’idea, di 20 anni fa, di far nascere l’ISMETT da una partnership internazionale tra la Regione Siciliana e l’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC).
Questa sperimentazione gestionale pubblico-privato con UPMC, oggi gigante della sanità americana con 60 mila dipendenti e un fatturato di oltre 12 miliardi di dollari, si è progressivamente perfezionata sia sul piano dello sviluppo della ricerca nel campo della medicina dei trapianti, sia su quello specificamente gestionale e organizzativo basato su una informatizzazione spinta di tutti i sistemi funzionali ospedalieri.
Con Pittsburgh lo scambio di conoscenze è molto stretto e i medici e ricercatori statunitensi valutano molto utile il contributo di competenze dei colleghi italiani. Questi ultimi, circa 260, sono direttamente assunti da UPCM mentre il rimanente personale dell’ISMETT, 600 persone tra infermieri e altre figure amministrative e professionali, sono dipendenti dell’Istituto.
L’ISMETT – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta inaugurando i nuovi spazi – ci fa sentire orgogliosi di ciò che si è fatto e di ciò che si sta facendo per raggiungere ulteriori traguardi. La sanità in Sicilia, fino a non tanti anni fa, era tra le ultime del paese e quando si dovevano citare esempi negativi si faceva riferimento alla sanità siciliana. Oggi le cose stanno cambiando e le classifiche ci collocano all’ottavo posto tra le regioni italiane. L’eccellenza dell’ISMETT può fare da traino e spingere il sistema sanità della Sicilia a migliorare più velocemente. Mi auguro che l’Istituto palermitano, posto al centro del Mediterraneo, possa essere a servizio di tutte le comunità che vi si affacciano, promuovendo così un nuovo clima di pace.