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TESTO E FOTO DI

Laura Bernardini

I laboratori delle arti prendono vita

Franceschi al Cimes

Si apre con la settima rassegna di teatro, musica e cinema CIMES progetti di cultura attiva, l'attività per il pubblico ai Laboratori delle Arti, la struttura polifunzionale in via Azzo Gardino 65/a gestita dall'Università di Bologna. Una sala teatrale da ottanta posti (più alcuni cuscini sul bordo della scena), un auditorium attrezzato con palco per concerti di musica da camera, sala proiezione e sala conferenze, oltre ad un ampio foyer, sono gli spazi dove chiunque, gratuitamente, può seguire gli eventi proposti ogni anno dai Centri del Dipartimento delle Arti. Unica accortezza, arrivare con una mezz'ora d'anticipo sull'inizio per assicurarsi l'ingresso, gestito rigorosamente in ordine di arrivo e consentito fino all'esaurimento dei posti disponibili.

 

La rassegna 2012-13, che ha debuttato l'8 novembre con una giornata-spettacolo dedicata all'arte della narrazione giapponese, ci ha regalato una serata intima e vibrante d'emozione con Vittorio Franceschi, martedì 20 scorso. Una solida carriera attoriale per i principali teatri stabili italiani e nel cinema, costellata da prestigiosi riconoscimenti (tra i quali due Premi Ubu, 1999 e 2010), Franceschi è anche regista, drammaturgo e autore. Qui ha presentato in lettura, caratterizzando ciascun personaggio solo con voce e pochi gesti, un suo testo ancora inedito, Filottete.5. Liberamente ispirato dall'omonima tragedia di Sofocle, poi ripreso da altri autori in passato e per questo l'aggiunta del numero nel titolo, a ricordare come questa versione ora proposta dall'attore sia la quinta, tra quelle a lui note.

 

Luci in un semplice piazzato fisso, un leggìo e pochi elementi scenici hanno fatto da cornice alla splendida performance di Vittorio Franceschi il quale, attingendo alla sua ricca esperienza attoriale, ha dato vita alla magìa della pagina scritta, regalando al numeroso pubblico non solo studentesco un'ora e mezza di narrazione piena di sfumature, colori timbrici, emozioni uniche come solo lo spettacolo dal vivo con un grande artista sa offrire. Non un fiato né un colpo di tosse dagli spettatori, una tensione sospesa, sapientemente modulata dalla tenuta di scena di un maestro dei nostri palcoscenici, che aspettiamo a Bologna l'anno prossimo, protagonista al Teatro Arena del Sole di una sua versione de Il cappotto, tra i più celebri racconti di Gogol', con la regia di Alessandro d'Alatri.

 

La performance di Franceschi è inserita nel progetto L'autore come performer, scrittura e presenza tra poesia e teatro, ideato da Gerardo Guccini proprio per conoscere meglio le modalità di costruzione dei testi legati al lavoro in scena. Esempi eclatanti sono offerti dal grande Dario Fo, maestro dell'arte della narrazione e Premio Nobel per la letteratura, fino a Carmelo Bene, attore inimitabile le cui opere originali sono edite da Bompiani e al quale questo progetto è stato interamente dedicato, nel decennale della sua morte.

 

La rassegna del Cimes prosegue con altri progetti in ambito teatrale, musicale e cinematografico fino al 14 maggio 2013. Maggiori dettagli e il programma completo, sul nuovo sito del Dipartimento delle Arti: www.dar.unibo.it.