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TESTO DI Serena Revetria |
FOTO DI Ufficio Stampa |
L’interazione virtuosa tra il mondo della ricerca e l’industria ha visto l’implementazione di un processo innovativo per la produzione di grassi vegetali semisolidi, dando vita a un olio spalmabile, privo di allergeni e grassi idrogenati.
Il progetto condotto da Reolì (società avente per oggetto la ricerca, lo sviluppo e la produzione di semilavorati e alimenti innovativi) ha sviluppato un sostitutivo ai condimenti derivati da proteine animali ricchi di colesterolo e lattosio, come il burro, e da quelli contenenti olio di palma o grassi idrogenati come le margarine, i cui consumi pro capite in Italia sono stimati su base annuale pari a circa 4 Kg. I prodotti Reolì si propongono come alternativa al tanto dibattuto olio di palma di cui in Europa l’importazione complessiva (includendo quindi gli usi specificatamente industriali) registrata nel 2015 è pari a circa 6,6 milioni di tonnellate, quantità più che triplicata rispetto all’inizio degli anni 2000.
“Gli atenei italiani sono una fucina di nuovi progetti, brevetti e invenzioni che spesso non trovano una reale applicazione nell’industria. Noi abbiamo l’orgoglio e il piacere di essere partiti dalla ricerca per sviluppare e industrializzare un prodotto altamente innovativo”. – afferma il management di Reolì – “Anche se la nostra realtà è nata di recente, l’idea imprenditoriale ha radici che partono da un iter di ricerca pluriennale svolto in sinergia con il laboratorio di ingegneria alimentare dell’Università della Calabria. Il frutto di questa collaborazione è l’ingegnerizzazione di un prodotto unico che fin dai primi riscontri avuti promette di riscuotere grande successo nel mercato alimentare”.