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TESTO E FOTO DI

Roberto Zalambani

I giornalisti Arga e Unaga alla presentazione del libro per i 40 anni di Conserve Italia

 

 

Tra la fine degli anni ‘50 e gli anni ’60, in ambito agricolo sorsero molte cooperative come risposta al bisogno di dignità e valorizzazione economica del lavoro dei contadini, i quali coltivarono il sogno che, mettendosi insieme, potessero vivere da protagonisti il proprio essere agricoltori. Che quel sogno non fosse utopia lo testimonia la storia di Conserve Italia, un consorzio cooperativo oggi ai vertici del settore agroalimentare europeo, come confermano i suoi numeri: 49 cooperative associate, con 14 mila soci produttori concentrati prevalentemente in Emilia-Romagna, Toscana e Lazio, e 2 soci investitori istituzionali (Regione Toscana e Fondosviluppo); un giro d’affari aggregato superiore ai 900 milioni di euro; il 40% dei ricavi ottenuto all’estero, dove l’impresa registra una crescita compresa tra l’8% e il 9%, grazie alla qualità dei suoi prodotti a marchio (Cirio in testa, presente in 72 paesi), distribuiti non soltanto nel mercato “domestico” europeo, ma nelle americhe, in Australia e Giappone.

 

Di Conserve Italia, che compie quarant’anni (1976-2016), hanno raccontato la storia Giuliano Vecchi, già segretario nazionale di Confcooperative e presidente di una cooperativa agrituristica bolognese, ed Elio Pezzi, giornalista dell’ufficio stampa di Confcooperative Emilia-Romagna. “Il bisogno e il sogno” descrive e testimonia, come racconta Vecchi, “un’esperienza cresciuta ‘dal basso’, di popolo, che si è imposta all’attenzione e all’ammirazione prima in ambito locale, poi regionale, nazionale e, infine, europeo”, e che diventa “una storia emblematica di un’impresa cooperativa nel solco della cultura imprenditoriale del nostro Paese, della politica agricola comunitaria, della visione che trova nella cooperazione un nuovo modello di fare impresa”, come descrive Pezzi. Il libro è articolato in due parti. Nella prima (1976-2000) Vecchi scrive delle origini e della crescita di Conserve Italia, dai primi passi compiuti per favorire la nascita di cooperative di agricoltori sul territorio al costante lavoro di sensibilizzazione e al coraggio dei primi amministratori cooperativi che acquisirono Valfrutta, poi Massalombarda Colombani (e il suo marchio Yoga) e Derby, realizzando il primo percorso di sviluppo dell’impresa di San Lazzaro, fino al ricambio generazionale, avvenuto nel 2000. Della seconda parte (2000-2016), che inizia proprio in tale anno, scrive Pezzi, il quale racconta del nuovo piano industriale di Conserve Italia, con la costruzione dello stabilimento di Pomposa, il più grande d’Europa, dell’acquisto della Cirio, lo storico marchio del ‘made in Italy’, che si caratterizza quale operazione emblematica del ruolo e della presenza internazionale di Conserve Italia, che ha creato nuovi sbocchi di mercato all’agricoltura italiana, puntando sulla valorizzazione dei propri marchi, così come del lavoro e delle produzioni dei propri soci.

 

Alla presentazione del libro alla stampa, presso la sede si Conserve Italia a San Lazzaro di Savena (BO), erano presenti diversi giornalisti dell'Arga Interregionale e il Segretario Generale dell'Unaga Roberto Zalambani.

 
Insieme al libro, il consorzio cooperativo di San Lazzaro ha celebrato i suoi primi 40 anni con una festa andata in scena il 1° ottobre 2016 al palafiera di Forlì, alla presenza di circa 4 mila persone, in gran parte produttori soci e dipendenti provenienti da tutti gli stabilimenti italiani del gruppo, perché “quella di Conserve Italia – ha affermato il presidente Maurizio Gardini - è una storia di persone che, fin dall’inizio, hanno saputo costruire un’azienda di successo, una cooperativa vera, capace di interpretare, già dai primi giorni della sua attività, la mission di valorizzare i prodotti agricoli in modo completo, dalla coltivazione alla tavola del consumatore, con un proprio marchio, Valfrutta”. Il ritmo della serata, condotta da Enrico Bertolino e Maria Concetta Mattei, giornalista del Tg2, lo ha scandito una sorta di racconto parallelo tra gli ultimi 40 anni del paese e quelli della cooperativa romagnola, realizzato anche attraverso immagini e grandi ospiti: Federico Poggipollini, chitarrista della band di Luciano Ligabue, che ha eseguito l’inno di Mameli in versione rock, l’ex campione mondiale e olimpico di sci Alberto Tomba, il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani, il giovanissimo attore Matteo Valentini (13 anni), che ha interpretato Francesco Cirio bambino, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e, dulcis in fundo, il premier Matteo Renzi, il quale, smessi i panni del leader politico, ha vestito quelli dell’anchorman presentando il concerto di Laura Pausini che ha chiuso la serata, davanti a una platea gremita di ospiti, tra cui i ministri del Lavoro e dell’Agricoltura, Giuliano Poletti e Maurizio Martina.

 

Giuliano Vecchi, Elio Pezzi IL BISOGNO E IL SOGNO. Conserve Italia: una bella storia di cooperazione Itaca Edizioni, Castel Bolognese, settembre 2016, pp. 192, € 16,00.