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TESTO E FOTO DI

Paolo Del Mela

Diagnostica rivoluzionaria per le indagini tumorali al seno.

Si chiama Giotto Class il nuovissimo tomografo entrato in funzione in questi giorni presso l’ospedale Bellaria di Bologna. La macchina, unica al mondo, apre una nuova prospettiva per la tempestiva individuazione delle malattie tumorali al seno mediante l’utilizzazione di sofisticati software che permettono l’analisi a 360° della mammella e contemporaneamente poter effettuare una biopsia estremamente precisa in caso di rilevamenti di formazioni  nodulari sospette.

 

La tecnologia utilizzata è rivoluzionaria ed è tutta Italiana. Anzi bolognese, in quanto la società IMS (Internazionale medico scientifica) con sede a Pontecchio  Marconi è da tempo impegnata nella realizzazione di tomografi che sfruttando componenti meccanici ed elettronici brevettati, associati a potenti programmi di elaborazione delle immagini riescono a produrre apparati di avanguardia di eccellenti prestazioni. La società collabora con i più importanti centri universitari di tutto il mondo e con i centri ospedalieri di specializzazione del settore. E’ un fornitore mondiale di apparati di diagnostica ed attualmente è presente in oltre 50 paesi del mondo in vantaggiosa concorrenza con le più grandi multinazionali che operano nel campo della tomografia computerizzata.

 

Alta tecnologia dunque, immagini in 3D ed un fiore all’occhiello per le capacità imprenditoriali  dimostrate da oltre 50 anni di attività che abbiamo potuto apprezzare durante la presentazione di oggi 11 Febbraio presso il padiglione F dell’ospedale Bellaria. Alla conferenza erano presenti la Dott.ssa Chiara Gibertoni  direttore generale USL di Bologna, La dott.ssa Sonia Bonfiglioli vicedirettore di Unindustria Bologna  ed il dott. Gianni Saguatti direttore unità di senologia dell’ospedale Bellaria,  oltre al sig. Bruno Toniolo presidente della IMS s.r.l.  e a numerosi giornalisti, operatori Tv e personale medico specialistico del settore.

 

Un passo avanti dunque nella diagnostica preventiva che è stato possibile anche grazie all’impegno di Unindustria  che ne ha finanziato l’acquisto.