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TESTO DI Marco Sassoli |
Nel corso di questo XXI secolo probabilmente l'acqua diventerà l'elemento più prezioso per l'uomo. Abbondante in certi continenti, quasi assente in altri, se non utilizzando costosissimi processi di estrazione o desalinizzazione. Ogni abitante del pianeta oggi consuma il doppio dell'acqua rispetto a un secolo fa; ma questo consumo non è uguale per tutti. In Nord America un abitante consuma 1.700 metri cubi d'acqua all'anno, in Africa appena 250 metri cubi all'anno. In Italia siamo tra i primi consumatori d'Europa, ma nonostante il nostro paese sia ricco d'acqua dolce, si prevede che la sua disponibilità scenderà molto nei prossimi decenni per via di una cattiva gestione di fiumi e torrenti, che oltretutto comporta un forte dissesto e pericolo per il territorio. Senza considerare le gravi perdite dovute alle reti idriche malfunzionanti o vecchie, nelle quali si stima si avvicini al 30% l’acqua potabile dispersa.
Il riutilizzo dell’acqua
E’ per queste ragioni che la pratica del riutilizzo dell’acqua rappresenta un’importante risorsa in molte aree del mondo e sta aumentando in modo significativo, soprattutto in zone con clima asciutto e con disponibilità idrica interna rinnovabile piuttosto bassa. Tuttavia questa potenzialità non è ancora sfruttata pienamente, a causa di una mancanza di regole normative certe e per una resistenza psicologica da parte della popolazione all’utilizzo d’acqua reflua depurata.
Eppure piccole abitudini potrebbero sicuramente ridurre nel tempo il consumo di acqua potabile, come ad esempio l’utilizzo di acqua piovana opportunamente raccolta in silos interrati e filtrata con appositi sistemi, per annaffiare prati, giardini, lavare automobili o altri utilizzi. Ma anche molte aziende manifatturiere, industrie o imprese di servizi, anziché attingere dalla rete idrica, potrebbero riutilizzare più volte la stessa acqua “filtrata” e immessa nel circuito, quindi pulirla prima dello smaltimento definitivo. Con questi semplici accorgimenti si ridurrebbero moltissimo gli sprechi, oltre ad avere un evidente risparmio economico nel tempo.
L’acqua bene comune. I sistemi di filtrazione messi a punto da Officine Meccaniche Parenti.
Partendo dal principio che l’acqua è un bene comune e che un prelievo più razionale, uno smaltimento consapevole ed un contenimento degli sprechi sono fattori fondamentali per il suo risparmio, è nata la passione per la filtrazione dell’azienda Officine Meccaniche Parenti, che ha trasformato in pochi anni la sua attività imprenditoriale fino alla più recente configurazione ed esperienza nella filtrazione con sistemi brevettati ed innovativi basati sull’utilizzo di speciali dischi rotativi di produzione esclusiva.
“Probabilmente nei prossimi anni un nuovo fattore etico ed educativo diventerà logica consolidata, ed il riutilizzo dell'acqua con impianti più razionali, che prevedono la filtrazione per quella destinata ad un uso non alimentare, diventerà una consuetudine ed applicata alla progettazione delle nuove case, piuttosto che negli impianti delle fabbriche di trasformazione che devono utilizzarla per i loro processi… - Il commento è del Sig. Paolo Parenti, product manager e “mente tecnica” delle Officine Parenti, azienda bolognese con 10 dipendenti e oltre un milione di fatturato, specializzata nella progettazione e produzione di sistemi di filtrazione di liquidi – “…I settori in cui i nostri sistemi possono essere applicati sono praticamente rappresentati da tutti quelli industriali e manifatturieri: meccanica, metallurgia, chimica, agricolo alimentare, tessile, ecc. Uno dei nostri punti di forza, oltre alla funzionalità dei sistemi, è la capacità di analizzare soluzioni su misura, perché ogni settore ha esigenze diverse e fluidi da filtrare con caratteristiche ed impurità particolari. Più che fornitori ci sentiamo partner dei nostri clienti, perché non ci limitiamo a costruire per loro filtri funzionali, ma continuiamo a sperimentare e migliorare. Lavoriamo con gruppi di ricerca, abbiamo attivato collaborazioni con Università straniere e ogni nuovo progetto per noi rappresenta uno stimolo e una sfida insieme…”.
Officine Parenti è una solida realtà imprenditoriale governata da un team di lavoro affiatato e sinergico, in cui ogni elemento è libero di esprimere la propria professionalità e dove ogni suggerimento personale è preso in giusta considerazione, aspetto tipico delle piccole e medie imprese dell’Emilia Romagna, nelle quali l’importanza dei rapporti personali ed il valore delle persone è fattore determinate e forza propulsiva per la crescita aziendale.
Le caratteristiche dei sistemi di filtrazione Officine Meccaniche Parenti
Sperimentazione, esperienza e tecnologia sono alla base di tutti i sistemi prodotti dalle Officine Parenti che suddivide la produzione in quattro linee.
1- filtri dinamici a motore idraulico o elettrico con dischi filtranti rotanti.
Il cuore e l’eccellenza della produzione aziendale. Si caratterizzano per la grande superficie di filtrazione pur con dimensioni compatte. Possono essere forniti in versioni singola o in batteria, in funzione dei volumi di liquido da filtrare e richiedo una manutenzione minima perché autopulenti. Il particolare sistema costruttivo brevettato dei filtri ed il tessuto in poliestere utilizzato, infatti, costituiscono una struttura per la filtrazione funzionante in ogni condizione e non usurabile. L’abbinamento dei dischi rotativi filtranti con la programmazione di cicli di auto-lavaggio periodici del gruppo con lo stesso liquido destinato alla filtrazione, contribuisce al funzionamento continuo ed al mantenimento dell’efficienza. Per applicazioni particolarmente professionali che richiedono portate elevate o elevatissime, i filtri vengono assemblati in configurazioni automatiche a torre, in cui filtrazione e auto-pulizia avvengono ciclicamente.
La superficie filtrante di un singolo modello di filtro rotativo, in funzione del tipo, può arrivare anche a 32.500 cm2 in uno spazio davvero ridotto, con portate di 1.800 litri/minuto.
Ma sono stati realizzati, collaudati ed installati all’estero sistemi di filtrazioni professionali con portate superiori ai 14.400 litri/minuto (864.000 litri/ora; modello BIG BIG Blue).
Il grado di filtrazione può essere da 75 a 500 micron (da 200 a 35 mesh), con capacità di trattenere e filtrare dall’acqua o da altri fluidi, residui fisici (sabbia, alghe o materiale organico), residui chimici (sedimenti di lavorazione, flocculati vari), residui biologici (microrganismi e insetti di piccole dimensioni).
2- filtri a quarzite o a graniglia
Probabilmente i più conosciuti ed utilizzati, specialmente in campo agricolo. Ma anche per questo tipo di filtri, Officine Meccaniche Parenti riserva sorprese, con una serie completamente automatica di filtri in batteria che consentono cicli di filtrazione e auto-pulizia continui, per portate di acqua filtrata che possono arrivare fino a 11.830 Lt/min -710 m³/h. Veri e propri gioielli tecnologici costruiti con una cura quasi maniacale.
3- filtri idrocicloni e a schermo
Utilizzati come pre-filtri per acque particolarmente sabbiose. Una gamma prodotta esclusivamente all’interno dell’azienda, con particolare cura per ogni dettaglio costruttivo. Fanno parte di questa serie anche dei sistemi denominati “desabbiatori ciclonici”, impianti automatici ed autopulenti capaci di eliminare fino al 95% di fanghi, residui sabbiosi e solidi.
4- sistemi di filtraggio automatici a dischi autopulenti per l'industria meccanica di serie, l'industria in genere e l'impiantistica civile.
Vere e proprie macchine per la filtrazione industriale. Gruppi autonomi completi capaci di filtrare perfettamente fluidi e liquidi emulsionanti, refrigeranti e di processo e di recuperare e smaltire in automatico i residui solidi di pulizia.
“Nonostante le difficoltà del particolare momento economico che il nostro paese sta vivendo, desideriamo e vogliamo mantenere nel territorio la nostra capacità progettativa e produttiva - sottolinea Paolo Parenti – Il pensiero di delocalizzare non ci sfiora e siamo orgogliosi di essere una fucina di idee per chi, in ogni settore civile, agricolo e industriale, si pone un problema della filtrazione. Siamo sempre certi di avere una soluzione. E’ solo una questione di tecnica, volontà ed esperienza, e al nostro gruppo di lavoro non manca nessuno di questi aspetti...”