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TESTO DI

Matteo Franzoni

Sapore di Sale

Cervia e la sua tradizione salinara

La tradizione salinara di Cervia si festeggia a settembre ormai da 18 anni con la rievocazione  storica della “Rimessa del sale”. L’Armèsa de sel consisteva  nel trasporto, lungo il canale del porto,  del sale prodotto nella stagione salifera, e nello stivaggio di questo nei magazzini in attesa della commercializzazione. Era un momento estremamente  importante,  fase conclusiva della raccolta dell’anno, forniva il bilancio di una stagione di duro lavoro sotto al sole. Era comunque  un periodo  di grande festa  anche perché in tale occasione i salinari ricevevano un premio in denaro proporzionato alla quantità  e qualità del sale prodotto nella propria salina. Era quindi un avvenimento per tutta la città. La lunga file di burchielle (le imbarcazioni tipiche per il trasporto: chiatte in lamiera d’acciaio della lunghezza di 12 metri e larghezza 2, con portata di 80/100 quintali) attirava una gran folla che, dai paesi vicini che veniva a  Cervia per ammirare lo spettacolo. Nel 1792 da  Milano vennero ad assistere all’avvenimento l’arciduca Ferdinando d’Asburgo e l’arciduchessa Maria Beatrice, per i quali pare che il vescovo Donati avesse fatto erigere  una sorta di palco –trabacca -,  da dove i nobili poterono assistere all’evento ed ascoltare i racconti dell’abate Zannoni che tutto sapeva delle saline cervesi.

 

Ogni imbarcazione oltre al carico del prezioso “oro bianco” portava a bordo un bambino ed era guidata dai cosiddetti  capi di rimessa. Uno di essi trainava la barca  con una corda- resta-  di circa 30 metri, lungo gli argini del canale, camminando scalzo sulla riva, mentre l’altro, dirigeva l’imbarcazione con un remo,  determinandone la direzione. Le burchielle venivano assegnate attraverso una sorta di lotteria in cui chi veniva estratto per primo aveva la possibilità di scegliere ed  usare l’imbarcazione  più leggera e maneggevole.  Ai più sfortunati poteva capitare la temuta chicona n103 l’ultima realizzata ancora in legno. Il sale veniva scaricato dalle burchielle ad opera dei bastasi ovvero dei facchini del sale(attività stagionale e saltuaria ma molto attesa  ed apprezzata dai cervesi e abitanti dei paesi limitrofi )  che riempivano di sale sacchi di juta  che poi svuotavano all’interno dei  magazzini. Qui il sale  restava in attesa della sua commercializzazione. La manovra  in origine avveniva completamente a mano,  fu solo dai  primi anni del 1900 che  l’introduzione di un nastro trasportatore facilitò e velocizzò notevolmente l’ operazione.

La rimessa, poteva durare  anche fino  novembre.

 

Diversi erano infatti i viaggi necessari per il trasporto dell’intera produzione che poteva arrivare in annate molto buone fino a 4.000 quintali di sale per  bacino salifero.

 

Durante la rievocazione dell’Armésa de Sèl viene utilizzata oggi simbolicamente una unica  imbarcazione, una fedele riproduzione della burchiella originale, realizzata ex novo qualche anno fa, con il contributo della Banca Popolare di Ravenna.  Anche se nuovissima, la  burchiella rievoca il passato ed è un pezzo autentico  poiché realizzata sulla base dei progetti  originali  datati 1925, quegli stessi  che utilizzò allora il  cantiere nautico di La Spezia per la realizzazione delle 100 burchielle attive in passato nelle saline. La realizzazione della nuova è avvenuta ad opera delle Officine Camerani e Meldolesi di Ravenna. Le burchielle in ferro  vennero usate  a partire dal 1925; in precedenza erano  costruite in legno di pino e decisamente più pesanti.