GIORN@LISTINEWS
Via del Battirame, 6/3a ยท 40138 Bologna - Italy | |
Tel +39 051 531800 E-mail: redazione@giornalistinews.it Website: www.giornalistinews.it |
TESTO DI Marco Sassoli |
FOTO DI Archivio MediaticaWeb |
Non si discute. Nel caso di ristrutturazione della propria abitazione, senza serramenti ed infissi di nuova generazione non c’è risparmio energetico. Le finestre sono il primo contatto con l’esterno, quindi la parte più delicata di un’abitazione.
Se le finestre sono “antiche”, come nella maggior parte delle case in Italia, si può arrivare fino al 50% di dispersione termica, cioè di calore che fuoriesce dall’abitazione. Uno spreco enorme di energia e denaro.
Non tutti sanno che il nostro patrimonio edilizio è il più vecchio d’Europa. E’ costituito per la quasi totalità da case, condomini ed edifici costruiti quando non esistevano disposizioni precise su parametri legati alla normativa energetica, quindi dei veri e propri “colabrodo” per quanto riguarda dispersione e consumi energetici. Ma la tecnologia moderna ci aiuta anche per in questo. Oggi esistono termocamere con cui si possono evidenziare problemi di isolamento inadeguato, cricche e fessure, infiltrazioni d’aria fredda e presenza di muffe. Le immagini termografiche, così si chiamano, sono particolarmente impietose con i vecchi infissi perché evidenziano deterioramento e scarsa qualità. Per la stragrande maggioranza della popolazione, guardare la propria abitazione attraverso questo “occhio elettronico” sarebbe davvero traumatico, specie pensando alle bollette pagate per riscaldare d’inverno e raffrescare in estate.
Le costruzioni ad elevato risparmio energetico sono l’unico futuro possibile. Anche perché oggi la certificazione energetica classifica gli edifici in relazione al consumo di energia elettrica e combustibile. Dalla classe A+ (edifici ecologici che consumano meno energia in assoluto, con 15 Kwh al mq o 3 litri di gasolio al mq annuo), alla classe G (praticamente edifici consumatori, con oltre 160 Kwh per mq o più di 16 litri di gasolio al mq annuo). Tanto per essere precisi: in Italia abbiamo il record negativo più alto d’Europa. Il valore medio dei nostri consumi energetici è 180 Kwh al mq. Questo valore la dice lunga sullo stato delle nostre case. Chi compra oggi privilegia le case che consumano meno, cioè a classe più alta possibile.
Così come nessuno comprerebbe più una lavatrice o un frigorifero che consuma molta elettricità, ben pochi sono ormai disposti a comprare una casa in classe G, F, E, a meno di pagarla davvero a poco, o pochissimo.
Ma allora qual’è la prima difesa possibile per ridurre le dispersioni termiche? Cosa fare per migliorare la classe energetica, quindi salire la classifica e risparmiare denaro subito e nel futuro?
Non c’è una sola risposta, perché dipende dall’investimento che si riesce a fare e quindi dalla quantità di interventi nella propria abitazione.
Se si abita in una villetta uni o bifamiliare costruita prima del 1990 le dispersioni dell’involucro edilizio sono sicuramente maggiori. Pareti, solaio, tetto e finestre sono i punti più deboli. Per fare un ottimo lavoro si deve per forza intervenire con un isolamento dei muri o cappotto, una coibentazione del sottotetto e la sostituzione degli infissi con sistemi di nuova generazione ad alta efficienza energetica in alluminio a taglio termico. Un buon impianto di ventilazione controllata con recupero di calore sarebbe la ciliegina sulla torta.
Se si abita in un condominio costruito tra il 1960 e il 1990 la situazione è più complessa. O si riesce a mettere d’accordo tutti i condomini per interventi decisivi, o l’unica strada possibile resta la sostituzione delle finestre, perché avete sicuramente infissi obsoleti in legno o in alluminio non isolato, con guarnizioni deteriorate, vetri singoli che disperdono, probabili infiltrazioni d’acqua o situazioni di condensa.
Riqualificare è quindi conveniente da ogni punto di vista. Significa un risparmio immediato per i nostri portafogli (il minor consumo sul riscaldamento si vede subito), un investimento per l’immobile (salire di classe energetica aumenta di molto il valore in caso di vendita), un risparmio fiscale considerevole, grazie alle detrazioni e ai bonus validi al 65% per tutto il 2014 (2015 per i condomini) che consentono di detrarre per 10 anni una quota dall’Irpef (imposta su reddito delle persone fisiche).