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TESTO DI Elio Pezzi |
FOTO DI Roberto Uguzzoni |
L'accentuarsi dei fenomeni di globalizzazione e il prolungarsi della crisi economica e finanziaria ha prodotto in Emilia-Romagna e, più in generale, nel nostro Paese, in particolare nell'ultimo periodo, lo sviluppo di una maggiore consapevolezza sulla reale importanza e valenza strategica delle produzioni agroalimentari del territorio, da valorizzare ed interpretare come un unicum, un volano comune per lo sviluppo economico e sociale.
Proprio “L’importanza del Marketing per l’Agroalimentare territoriale” è stato al centro del dibattito del tradizionale “Convivio d’estate”, promosso il 29 agosto scorso dal Centro di cultura rurale ed enogastronomica “Casa Contiguidi” di Bagnacavallo (Ravenna), a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’agronomo Flavio Ricci, vicepresidente di “Casa Contiguidi”, Claudio Casadio, presidente della Provincia di Ravenna (con delega all’agricoltura), Filiberto Mazzanti, direttore del Consorzio vini di Romagna, Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa, Raffaele Gordini, presidente di Confcooperative Ravenna, e il giornalista Roberto Zalambani, consigliere nazionale dell’Ordine e segretario nazionale Unaga, l’associazione nazionale della stampa agroalimentare e dell’ambiente. Il marketing agroalimentare per il rilancio e lo sviluppo del territorio emiliano-romagnolo nel medio-lungo periodo – così hanno sottolineato un po’ tutti i relatori – richiede di definire strategie mirate, in funzione delle specifiche caratteristiche ed esigenze di imprese e produttori del territorio, per realizzare una sempre più stretta simbiosi tra i potenziali clienti ed i mercati.
In tal senso, la qualità dei prodotti e dell’intera filiera agroalimentare non è sufficiente, perché è altrettanto necessaria una pianificazione e programmazione strategica dell’informazione e della comunicazione dei prodotti, ma soprattutto del territorio. “Occorre fare cultura”, ha sintetizzato Casadio, ovvero un’azione a tutto campo che sappia proporre il “prodotto territorio”, ha aggiunto Zalambani. E se vanno valorizzati i prodotti di eccellenza, quali ad esempio, le pesche nettarine e i vini doc di Romagna, in ristoranti, bar ed altri luoghi di relazione sociale, così come durante gli eventi per turisti, ospiti e comunità locali, come hanno affermato con orgoglio Mazzanti e Moretti, vanno individuati nuovi modelli di comunicazione, utilizzando, secondo tutte le loro potenzialità, media vecchi e nuovi. Non si vende, non si propone soltanto un prodotto, ma un territorio, una comunità, un modo di vivere.
Anche per questo, Gordini, al termine dell’incontro, insieme ai relatori e agli ospiti dell’incontro, ha consegnato a Emilio Bonavita, vice presidente dell’Ordine giornalisti dell’Emilia-Romagna e presidente dell’Arga regionale, l’associazione della stampa specializzata, il riconoscimento 2013 “per la diffusione della comunicazione a favore delle eccellenze del territorio”.
È seguito il tradizionale momento conviviale, a base di insalate (di pasta, di pollo, di contorni e di pesche), curato dallo chef Davide Oldani, e dei premiati vini della Tenuta Uccellina di Russi (Ravenna): Rambèla, Famoso, Sangiovese superiore Soprano doc, Albana di Romagna Passito Docg, Lanzese spumante brut e Bursôn riserva 2008: premio “Cavallino Nero” 2013.