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TESTO DI U.S. Bonifica Burana |
“Il presidio del territorio e il lavoro da parte del Consorzio di Burana hanno attraversato una fase di estrema attenzione e criticità: da più di un mese si alternano precipitazioni intense a giorni sereni e con i terreni già saturi di acqua, i canali ricevono in tempo reale la tanta acqua non assorbita dal suolo. Il tutto aggravato dalle piene di Panaro e Po che non permettono lo scarico a gravità dei principali collettori di scolo“ sono le parole del Presidente del Consorzio della Bonifica Burana Francesco Vincenzi alla luce della situazione idrometeorologica di questi giorni che ha fatto scattare l’allerta.
È dal 1964 che non si registrava un marzo così piovoso a Modena, con dati medi triplicati rispetto alla media di periodo. Se si guarda ai primi tre mese del 2013, inoltre, l’Osservatorio Geofisico universitario di Modena fa sapere che si è registrato il trimestre più piovoso da oltre un secolo.
Il Burana sta facendo fronte alle esigenze idrauliche contingenti di questo lungo colpo di coda dell’inverno nonostante il concomitante impegno per la ricostruzione dopo il sisma che ha colpito duramente anche l’Ente di Bonifica. Innalzamento delle temperature, scioglimento della neve in montagna, accanto a nuove precipitazioni sia in pianura che ad alta quota, sono eventi tutt’altro che rari da amministrare per i Consorzi di bonifica: ma il prolungarsi delle piogge ha trasformato l’ordinario in eccezionalità, richiedendo uno sforzo straordinario del Burana nell’affrontare questo anomalo inizio di primavera con strutture fortemente lesionate dal sisma.
Il direttore del Burana Claudio Negrini afferma: “ad oggi sono stati completati i lavori d’urgenza per tutti gli impianti inagibili attraverso sistemi di puntellatura degli edifici e la creazione di percorsi in sicurezza per consentire al personale l’entrata negli impianti, le manutenzioni e l’accesso a pompe e motori. Ma la vera prova del nove è l’attivazione delle idrovore: per oltre un mese hanno funzionato a pieno ritmo le pompe di Pilastresi, Bondeno-Palata, Cipollette e Moretta di Bondeno, assieme agli altri impianti di scolo del Burana, mentre la Botte Napoleonica smaltisce per gravità oltre 30 m3/s. Nelle ultime settimane a Bondeno sono stati scolati oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua pompati e 40 milioni per gravità evitando allagamenti nel modenese e nel ferrarese. C’era molta attesa da parte nostra per la gestione della prima piena da parte di impianti duramente danneggiati dal terremoto e, fortunatamente, tutto è sotto controllo.”
Va ricordato infatti che la maggior parte degli impianti del Burana ha subito gravi danni a causa del terremoto, oltre ad una ventina di chilometri di canali deteriorati da frane e fessurazioni. Parallelamente, dunque, i tecnici del Burana sono impegnati in una importante fase di progettazione per la ricostruzione: la prima ordinanza di finanziamento, la n. 20 del 7/08/2012 della Regione Emilia-Romagna, ha allocato 8.159.000€, di cui 4.302.000€ destinati alla Bonifica di Burana. Un segnale positivo per la ricostruzione viene nuovamente dalla Regione: è da poco stata approvata l’ordinanza, la n. 36 del 21 marzo 2013 (ad integrazione della n.32 del 19/03/2013), che alloca ulteriori 15.107.261,78 € di cui 1.722.362,73 € al Consorzio di Burana.
Finché non si abbasseranno le quote di Po, Panaro e Secchia e le acque non saranno transitate verso il Mare Adriatico, i tecnici del Burana saranno impegnati 24 ore al giorno per il funzionamento degli impianti, il monitoraggio delle quote e la sorveglianza dello stato dei canali. Il Presidente Vincenzi chiosa: “il vero paradosso è che l’anno scorso in questo periodo spendevamo risorse per la siccità e oggi non sappiamo più dove scaricare la massa d’acqua che è gravata sul nostro territorio. Ma questo, si sa, è il lavoro della Bonifica.” Modena, 8 aprile 2013