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TESTO DI Carlotta Benini |
La mostra è stata allestita alla Galleria Comunale di Palazzo del Ridotto fino al 21 aprile
Il cinema è spettacolo, emozione, avventura. E’ la magia della finzione che genera stupore e meraviglia, nascondendo dietro di sè i suoi artifizi: le scene ripetute all’infinito, gli attori che prendono indicazioni dai registi, i tempi morti, il caos fra un ciak e l’altro... Sguardi, espressioni, pose rubate nell’istante di un clic: c’è un volto inedito che si nasconde dietro le quinte del cinema italiano, ed è quello raccontato da CliCiak, concorso nazionale per fotografi di scena ideato nel 1998 dal Centro Cinema Città di Cesena, che insieme all’Assessorato ai Servizi e alle Istituzioni Culturali del Comune di Cesena da circa un ventennio riserva una particolare attenzione al fuoriscena cinematografico.
CliCiak, quest’anno alla sua 16ª edizione, ancora oggi rappresenta l’unica iniziativa nel suo genere in Italia. Nell’arco di 15 anni il concorso ha portato alla ribalta il nome di eccellenti fotografi di scena - tra i più ricorrenti Philippe Antonello, Angelo Raffaele Turetta, Marina Alessi, Gianni Fiorito, Stefano C. Montesi, Umberto Montiroli, Chico De Luigi, Francesca Martino, Gianfranco Salis - che hanno saputo rinnovare un’importante tradizione figurativa del cinema italiano. Insieme a loro, giovani fotografi emergenti, che ogni anno trovano in CliCiak un’importante vetrina per fare conoscere e apprezzare il loro lavoro in tutta Italia e anche all’estero.
La 16ª edizione di CliCiak vede la sua fase conclusiva nella mostra allestita dal 23 marzo al 21 aprile a Cesena alla Galleria Comunale d'Arte di Palazzo del Ridotto, che raccoglie tutte le foto vincitrici insieme a un’ampia selezione dei migliori scatti partecipanti.
La giuria di questa 16ª edizione del concorso, composta dall’esperta dell’IBC Giuseppina Benassati, dal critico Cesare Biarese, dal regista Giorgio Diritti e dalla photoeditor Viviana Gandini, dopo aver esaminato i molti materiali iscritti al concorso, ha apprezzato in particolare il lavoro complessivo di Maila Iacovelli e Fabio Zayed per il film E’ stato il figlio di Daniele Ciprì, assegnando per la prima volta, ed eccezionalmente, un doppio premio, sia per la miglior serie in bianco e nero che per la miglior foto singola a colori. Il premio per la sezione bianco e nero è andato a Stefano Schirato per una foto de La migliore offerta di Giuseppe Tornatore; il premio per la miglior serie a colori a Andrea Di Lorenzo per le foto di Il comandante e la cicogna di Silvio Soldini. Il premio Giuseppe e Alma Palmas, per un fotografo iscritto per la prima volta a “CliCiak”, è andato a Laura Lo Faro per le foto de Gli equilibristi di Ivano De Matteo. Il premio speciale “Ciak ritratto d’attore sul set” assegnato dalla direzione e dalla redazione del mensile di cinema edito da Mondadori è andato per la sezione bianco e nero a Maila Iacovelli e Fabio Zayed per una foto di E’ stato il figlio di Daniele Cipri; per la sezione colore a Paolo Ciriello per una foto de I padroni di casa di Edoardo Gabbriellini.
Le foto pervenute quest’anno al Centro Cinema per partecipare al concorso sono state 1.200 (presentate da una cinquantina fotografi a documentazione di una settantina di film) e sono andate a incrementare una fototeca sul cinema italiano contemporaneo che attualmente conta oltre 12.000 stampe, e che si affianca all’archivio storico già acquisito dal Centro Cinema che a sua volta raccoglie oltre 130.000 foto di scena fra stampe e negativi.
Dopo Cesena, come gli anni passati la mostra di CliCiak in estate volerà a Roma, alla Casa del Cinema di Villa Borghese, dove sarà allestita dal 10 giugno al 12 luglio.
E’ corredata, come di consueto, da un catalogo a cura di Antonio Maraldi e Angela Gorini.
Oltre alla mostra principale, che raccoglie le foto partecipanti alla 16ª edizione del concorso, come tutti gli anni CliCiak ospita anche una mostra dedicata a un fotografo di scena del passato.
La Retrospettiva Fotografi di scena del cinema italiano è dedicata quest’anno a Vittorio Mazza (Taranto, 1916 – Roma 1992), fotografo di scena che ha iniziato la sua carriera nel dopoguerra come reporter dell’agenzia Foto LIF di Aurelio De Laurentis, padre del produttore Dino. Nel 1952 Mazza si mette in proprio aprendo l’agenzia Foto Film Color e si specializza nella foto di scena, lavorando per numerose produzioni cinematografiche di successo, fra cui Souvenir d’Italie di Antonio Pietrangeli, Due soldi di speranza e Giulietta e Romeo di Renato Castellani, La pattuglia sperduta di Piero Nelli, Kean di Vittorio Gassman, Proibito di Mario Monicelli. Nella sua agenzia hanno iniziato la carriera alcuni fotografi poi diventati famosi, come i fratelli Assenza e Velio Cioni.
La mostra, allestita nell’atrio del cinema San Biagio dal 23 marzo al 21 aprile è corredata da un catalogo a cura di Antonio Maraldi.
In occasione della 16ª edizione di CliCiak, presso lo spazio espositivo dello studio Pixelplanet a Cesena, dal 23 marzo al 21 aprile sarà allestita la mostra speciale “Riemersi”: negativi danneggiati dall’archivio del Centro Cinema, una piccola raccolta di fotografie di scena stampate da negativi rovinati appartenenti al fondo del Centro Cinema, il cui effetto risulta del tutto inedito e originale.
La mostra, su progetto di Matteo Bosi e a cura di Antonio Maraldi, nasce dallo studio di un centinaio di fotogrammi provenienti principalmente dal fondo della Foto Film Color, che recavano ben evidenti i segni dell’usura e dell’abbandono. Rigati, macchiati, appiccicati, questi negativi, a causa delle loro precarissime condizioni, sarebbero stati inutilizzabili per quella che era la loro funzione primaria: promuovere e documentare il film sul cui set erano stati scattati. Ecco allora che nasce l’idea di selezionarne una decina per presentarli così come sono, elaborati appena quel poco che basta per far “riemergere” visi e gesti parzialmente cancellati. Ne è nata una mostra in cui le foto di scena cambiano di segno e acquistano un’altra valenza. Una valenza che cancella in parte l’autorialità iniziale (quella del fotografo) per acquisirne una diversa, dai contorni meno precisi, ma pur sempre intrigante.
L’ingresso alle mostre è gratuito.