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11/03/2025

Lettera GIPU ai Pubblicisti elettori 2025



AI GIORNALISTI PUBBLICISTI
DELL’EMILIA-ROMAGNA


Care Colleghe, cari Colleghi,
domenica 23 marzo 2025 (ore 10.00-18.00)
saremo chiamati a eleggere i Giornalisti Pubblicisti che rappresentano gli iscritti dell’Emilia-Romagna nel Consiglio Nazionale, nel Consiglio Regionale e nel Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ordine Regionale.


Si vota nei seggi di:
Bologna, sede dell’Ordine dei Giornalisti (Strada Maggiore, 6);
Cesena, presso Hotel Alexander, (Piazzale Karl Marx, 10);
Parma, presso Centro pastorale diocesano (via Solferino 25).


Per votare bisogna presentare la tessera dell’Ordine, essere in regola con il pagamento della quota per l’anno in corso (solo per votazioni in presenza, è possibile mettersi in regola anche al seggio), non essere sospesi dall’Albo (ed esempio: mancanza di Pec).


In alternativa si potrà votare online mercoledì 19 e giovedì 20 marzo, dalle 10.00 alle 20.00, effettuando l’accesso tramite identità digitale Spid o Carta d’identità elettronica (Cie). Chi optasse per questa modalità trova le istruzioni sul sito: https://www.odg.it/speciale-elezioni-2025


   Oppure guarda il video ››




Soltanto nel caso in cui si dovesse rendere necessario il ballottaggio, si voterà negli stessi seggi anche domenica 6 aprile (ore 10.00-18.00), oppure in modalità telematica mercoledì 2 e giovedì 3 aprile (ore 10.00-20.00).


Da assegnare ai Giornalisti Pubblicisti ci sono: 1 seggio per il Consiglio nazionale, 3 seggi per il Consiglio regionale e 1 seggio per il Collegio dei Revisori dei Conti Regionale.


Presentando le nostre candidature, desideriamo innanzitutto ricordare il lavoro che i componenti del GiPu svolgono da molti anni, in particolare nell’ultimo mandato, a sostegno della professione, dei colleghi e soprattutto della comunità. In primo luogo sul fronte della formazione professionale continua, con il mantenimento della gratuità dei corsi organizzati sul territorio e la qualificazione dei relatori agli stessi. Un’attività formativa che potrà contare anche sul protocollo d’intesa “Ulmet” che vede collaborare da qualche tempo il nostro Ordine regionale con quelli di Umbria, Lazio, Marche e Toscana.


A livello nazionale sono state varate nuove linee guida per l’iscrizione all’elenco dei Pubblicisti che riprendono quanto da anni si pratica in Emilia-Romagna, mentre a giugno entrerà in vigore il nuovo Codice deontologico che prenderà il posto del Testo unico del 2016. Sono poi stati definiti i parametri giudiziali per la determinazione dell’equo compenso. Aggiungiamo la puntuale difesa dei giornalisti intimiditi e minacciati, che hanno trovato nei rappresentanti dell’Ordine una sponda sicura contro chi mal sopporta i giornalisti e il loro insostituibile ruolo nella società democratica.


Desideriamo altresì ringraziare gli amici e colleghi che hanno lavorato insieme a noi negli organi di rappresentanza come pubblicisti e ora, essendo passati professionisti, si presentano alle elezioni nell’altro elenco: Michelangelo Bucci e Luca Molinari.
In attesa che il Parlamento metta mano a una riforma complessiva dell’accesso alla professione di giornalista, attesa da decenni e indifferibile (i legislatori non sono riusciti nemmeno ad attuare una limitata riforma delle procedure elettorali dell’Ordine), riteniamo importante impegnarci in tutti gli organismi di categoria, unitamente ai politici di ogni schieramento (per quanto di loro competenza), su di una piattaforma programmatica.


1) È imprescindibile la previsione di un compenso minimo per l’attività giornalistica autonoma, ripristinando (a distanza di 18 anni dal precedente, cassato dall’Antitrust) un tariffario concordato unitamente agli editori, con particolare riferimento a Fieg e Anso-Fisc.
2) Bisogna pensare a un canale che certifichi l’inizio della pratica pre-pubblicistica, avvicinando da subito gli aspiranti colleghi all’Ordine e, con esso, all’insieme di diritti e doveri previsto della nostra professione. In questo modo l’Ordine regionale potrà far luce da subito sul biennio di iscrizione, sottraendo gli aspiranti giornalisti all’arbitrio degli editori.
3) L’attività della Consulta degli organismi di categoria, sia a livello nazionale che nelle diverse regioni, dev’essere rilanciata con un’azione corale.
4) È urgente anche riprendere il rapporto di collaborazione con gli altri Ordini professionali vigilati dal Ministero di Giustizia, in modo particolare per i comuni obiettivi di crescita formativa, nonché per l’interlocuzione nei confronti delle istituzioni in materia di professioni regolamentate.
5) Bisogna lavorare per arrivare a realizzare una tessera giornalistica europea, che superi i diversi ordinamenti statali armonizzandosi con le norme di libera circolazione dei servizi in ambito comunitario.
6) È indispensabile una maggiore tutela dei freelance, nella consapevolezza del fatto che i lavoratori autonomi rappresentano la grande maggioranza dei giornalisti italiani, mentre gran parte dell’impianto normativo della professione è ancora pensato per il lavoro dipendente.


Mai come oggi la comunicazione riveste un ruolo centrale nelle vite di tutti. Il dilagare delle piattaforme social, in un tripudio di storie e reel, fa sembrare vecchi e superati non solo i giornali ma persino i siti d’informazione e blog. Tutti comunicano e condividono. Ma solo i giornalisti informano. Gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti, con il carico di doveri previsti dal nostro Testo unico (e dal Codice deontologico che ne prenderà il posto), sanno come trattare le notizie in modo responsabile e professionale. Un modo di informare indispensabile per il buon funzionamento della società democratica.


La stragrande maggioranza degli iscritti all’Ordine è costituita dai pubblicisti, giornalisti a tutti gli effetti, pari per diritti e doveri ai professionisti, ma con un qualcosa in più: l’essere parte attiva della società con altre professioni in aggiunta al giornalismo. Questo ha spinto diversi pubblicisti a specializzarsi in nicchie, ben rappresentate dai gruppi di specializzazione del sindacato, che nel mercato del lavoro odierno rappresentano un valore aggiunto.


Finché l’Ordine rimarrà e i Pubblicisti ne saranno l’ossatura, la nostra professione e i colleghi potranno consolidare e sviluppare il ruolo che assegna loro la Costituzione e il fondamentale compito di contribuire alla salvaguardia della libertà.


La segreteria GIPU Emilia-Romagna (Roberto Zalambani, Elio Pezzi)
e tutti i candidati GIPU al nazionale e al regionale

(Emilio Bonavita, Benedetta Bellocchio, Franco Cavalli, Alberto Lazzarini, Fabio Cocconcelli)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

aprile 2025


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